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Il Gruppo Micologico cebano "Rebaudengo - Peyronel"

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©2011 G.M.C. - Maurizio Galliano

Le attività del Gruppo Micologico Cebano "Rebaudengo-Peyronel" ONLUS prendono spunto e stimolo da quanto previsto dallo Statuto, perfezionato nell anno 2001 e registrato, che si ispira alla salvaguardia della natura, alla valorizzazione dell'ambiente ed alla diffusione della cultura micologica attraverso varie iniziative che impegnano gli Associati a:


Organigramma dell'associazione (2019-2022)


Direttivo

  1. Giovanni Scola, presidente onorario
  2. Giorgio Raviolo, presidente
  3. Aldo Viora, vicepresidente
  4. Pietro Lugliengo, segretario
  5. Aldo Bernelli, consigliere
  6. Isaac Carrara, consigliere
  7. Mauro Colombo, consigliere
  8. Pietro Fabbri, consigliere
  9. Franco Fechino, consigliere
  10. Maurizio Galliano, consigliere
  11. Nicolò Oppicelli, consigliere
  12. Giordano Sciarra, consigliere

Collegio dei revisori dei conti

  1. Rosanna Quinterno
  2. Silvana Bertolino
  3. Loredana Roascio

Collegio dei probiviri

  1. Giovanni Bertino
  2. Germano Berutti
  3. Giuseppe Galliano

Questa è la carta d'identità, e di lavoro, del Gruppo Micologico Cebano "Rebaudengo-Peyronel", promotore dello studio della micologia ed organizzatore della Mostra del Fungo di Ceva, secondo in Italia dopo il Bresadola di Trento a vedere la luce: anno di nascita 1962; luogo: città di Ceva.

Sono passati quarantasei anni da quando un gruppo di amici ha deciso di dare avvio ad un' iniziativa che ridesse smalto ai festeggiamenti di fine estate. I Cebani che, discutendone sotto l'ala del municipio, hanno avuto la pensata di ricostruire uno spaccato di sottobosco, con il suo re a farla da padrone, sono Giulio Chiapasco, Piero Franco, Giovanni Gula, Meo Martino, Aldo Mazzarelli, Tanchi Michelotti, Margherita Pollano, Ernesto Rebaudengo (notissimo come micologo e disegnatore di funghi dal vero, grandissimo a livello mondiale), Guglielmo Sandrone, Giordano Sciarra, Agnese Torre.

Appunto per sistemare, classificati in modo correttamente e strettamente scientifico, questa una delle prerogative della Mostra cebana, i funghi, viene coinvolto Ernesto Rebaudengo, entomologo appassionato di tutte le espressioni della natura e dell'ambiente, che con un vecchio manuale di micologia riesce a compiere il primo miracolo; nasce così la prima edizione della rassegna, programmata su due domeniche successive, che oggi rappresenta uno dei massimi appuntamenti del settore a livello internazionale.

Ma, fortuna audaces iuvat, per una fortunata coincidenza presenziano alla seconda giornata due ospiti di eccezione: il presidente e il vicepresidente della Société Mycologique de l'Haute Maurienne di Modane, Marcel Botte e Jacques Lodolo, venuti appositamente dalla loro lontana sede ad esprimere ammirazione per quanto fatto e ad incoraggiare gli appassionati nostri per l' avvenire, che, impressionati dalla buona volontà e dalla temerarietà dei volontari cebani, ne invogliano il lavoro: da li nasce il primo contatto fra il futuro Gruppo Micologico Cebano, che si formerà ufficialmente nel 1969, e gli esperti transalpini.

L'anno seguente la piccola esposizione si trasferisce al chiuso, nei locali delle scuole elementari Galliano, così da consentirne lo svolgimento con qualsiasi condizione meteo.
Accanto ai funghi vengono allestiti anche altri sipari, dedicati per esempio alla montagna, ai fiori, alle erbe officinali; si proiettano i primi film sul territorio prodotti dal nascente Gruppo.
L'iniziativa viene pubblicizzata e attira un pubblico composto anche da abitanti dei paesi vicini: tra i visitatori una figura eccezionale, l'allora ministro dell'Agricoltura Ferrari-Aggradi.

I volontari dei primi anni si costituiscono nel Gruppo Micologico Cebano, primo in Piemonte e fra i primi anche a nazionale, che si d'un organizzazione stabile, con un primo statuto che reca la data del 1969, e che verrà titolato alla sua morte alla memoria del professor Beniamino Peyronel, insigne scienziato e micologo di Pinerolo che mancherà nel 1975, da sempre fra i più accesi amici e sostenitori della mostra cebana.

Nel 2001 si aggiungerà quello di Rebaudengo, a ricordo dei suoi indiscussi meriti e, per l'occasione, si ufficializzerà e registrerà un nuovo statuto allineato ai tempi correnti.

Poco tempo dopo si stringeranno anche rapporti di amicizia e collaborazione con altre Associazioni micologiche di Francia e del Canton Ticino: è con loro che, nel 1991, i micologi cebani festeggiano la trentesima edizione della mostra, siglando anche un simpatico "trigemellaggio" con il Ticino e la Maurienne.

La Mostra del Fungo cresce e viene notata anche dalle Camere di Commercio di Savona e Cuneo, che ne comprendono il significato promozionale e la portata, commisurata anche alle poche risorse e al grande sforzo di volontari sui quali si basa.
Con l'appoggio finanziario dei due Enti, ai quali si aggiungerà poi anche Imperia, l'esposizione può contare su fondamenta più solide e consistenti e, soprattutto, cominciare a guardare al futuro con qualche ambizione sovraprovinciale.

All'inizio degli anni Settanta il gruppo cebano concorre alla fondazione dell'Unione Micologica Italiana, in qualità di seconda associazione ufficialmente fondata in Italia e nel 1972 la città ospita il primo congresso nazionale della stessa Unione, entrando a pieno titolo nel gotha della micologia.

Il segretario nazionale dell'UMI, lo scomparso professor Gilberto Govi con il rettore dell'Università di Bologna professor Goidanich, visita più volte la rassegna cebana, apprezzandone ogni volta la serietà delle proposte e la scientificità dei contenuti.
Si decide anche e si attua la proposta di produrre a ricordo dei piatti celebrativi della Mostra con la riproduzione di un disegno realizzato da Rebaudengo, raffigurante un fungo commestibile.
Ancora qualche anno e gli organizzatori trasferiscono, per questioni di spazio, la rassegna, che aumenta sempre più di importanza. nell'ex caserma degli alpini "Galliano", ma è solo una parentesi di breve durata.

La spinta che determinerà l'esplosione vera e propria della manifestazione è la scelta di fare il "grande salto", di trasferire cioè tutto all';aperto, sotto i portici di via Marenco, impagabile scenario medievale.

Una scommessa assolutamente vincente, premiata, di anno in anno, da una grande partecipazione di pubblico e di studiosi.
Siamo intanto arrivati all' anno 1979 in cui si compie anche un altro passo decisivo: quello di ridurre la durata della kermesse, prima suddivisa in due domeniche, a una sola, la terza del mese di settembre. La ragione principale è organizzativa, dovuta alla difficoltà di conservare integro così a lungo il materiale da esporre (ormai più di 400 specie diverse) per un' intera settimana nonchè la difficoltà di reperire la materia prima.

Con l' occasione però si dà avvio alle "Giornate Internazionali di Micologia" a cui assicurano la loro presenza micologi e studiosi che provengono da Francia, Svizzera, Belgio, Spagna e da tutta Italia, facendo di Ceva un punto di ritrovo di primaria importanza.
Per la città e la sua festa è la scelta giusta che, grazie al fascino particolare che viene a crearsi, fa convergere a Ceva, in una sola giornata, decine di migliaia di visitatori.

Per rendere ancora più appetibile la visita e più gradevole il soggiorno, il Comune, i vari Enti e le Associazioni cittadine lavorano insieme, per predisporre una serie di appuntamenti collaterali, di contorno, che accompagnino il pubblico lungo un percorso tracciato a toccare tutte le zone del centro storico e del Borgo Sottano.

Il lavoro organizzativo comincia all'inizio dell'estate, con le riunioni fra i vari gruppi che, coordinati dall'assessorato alle Manifestazioni del Comune, procederanno poi autonomamente nel perfezionare i singoli progetti operativi.
L'impegno si fa più pressante e richiede ritmi serrati dopo le ferie d'agosto, quando il cartellone dei vari appuntamenti dovrà essere definito e pubblicato.

Poi, il sabato vigilia della Mostra avviene il miracolo: in poche ore, nel pomeriggio, vengono allestite tutte le bancarelle per l'esposizione e gli stand, si sistemano gli arredi per abbellire le vie e le strade (si tratta di piante, cartelloni didattici sulla natura e il fungo, mostre fotografiche, tabelloni illustrativi, e quant' altro previsto).
L'attività diventa frenetica: a metà pomeriggio quando i micologi si raccolgono sotto i portici di via Marenco, nel tradizionale punto di riunione vicino alla farmacia Boeri, e lì completano la classificazione degli esemplari ultimi arrivati e quindi non ancora studiati nei giorni precedenti.

Al far del buio, all'atto dell'inaugurazione, ormai da alcuni anni, la Mostra è pronta al 99%, mancano sola alcuni dettagli che entro le prime ore della notte vengono definiti e sistemati.
Il lavoro del Gruppo Micologico Cebano non si limita comunque alla sola preparazione e conduzione della rassegna di settembre. Per tutto l'anno si intrecciano rapporti, visite e scambi con Associazioni parallele in Italia e all'estero, per ragioni di approfondimento, di studio e di reciproco scambio culturale.

In ambito locale, l'attività consiste nel promuovere corsi di introduzione alla micologia per iscritti, simpatizzanti e per gli studenti delle varie scuole, così come nel partecipare alle iniziative legate all'ambiente, promosse da Comuni vicini e dalle Comunità Montane, si studia la flora del territorio.

Da quel lontano 1962 qualche cambiamento e avvicendamento c'è pur stato; tanti amici, a cui va il nostro memore e perenne ricordo, purtroppo ci hanno lasciato, qualcuno ha abbandonato la passione per la micologia, ma è arrivata anche nuova linfa a far sì che la manifestazione potesse proseguire, immutabile per importanza, nel tempo.

È passata infine a Giovanni Scola la guida del Gruppo per la scomparsa avvenuta il 4 settembre del 2000, alla vigilia della 39a edizione della Mostra, di Ernesto Rebaudengo al quale si deve il merito massimo ed indiscusso di aver portato e, nel suo nome, di riunire ancora a Ceva, per l'appuntamento annuale col simposio settembrino che precede immediatamente la Mostra, i più illustri scienziati italiani ed europei nel campo della micologia, e di aver fatto di quella di Ceva, per riconoscimento unanime degli esperti, la più bella Mostra del Fungo di tutta Europa.

E con malcelata modestia che posso orgogliosamente affermare che ultimamente il Gruppo Micologico Cebano ha ampliato le proprie attrezzature dotandosi di un microscopio, di un computer, di un navigatore GPS, di un video-tv ad alta definizione, di un video proiettore, di una fotocamera da oltre 5 mega pixel, di uno scanner, di un masterizzatore, sviluppando la biblioteca con una serie di volumi specifici indispensabili per i propri studi.

E siamo giunti alla programmazione del 56o Comitato Scientifico Nazionale dell'Associazione Bresadola, una vera assise della micologia internazionale. Successo strepitoso, circa duecento i micologi intervenuti per la maggior assise di micologia internazionale: non ci si poteva attendere un maggior successo.

Prosegue l'attività e giungiamo ai corsi di micologia per le scuole, ai corsi di micologia in collaborazione con ASL e Regione Piemonte rivolti a chi intende esercitare il commercio dei funghi, al convegno-dibattito condotto ed organizzato dal nostro Gruppo nel corrente mese di marzo, volto ad illustrare e dibattere la nuova legge regionale che regolamenta la raccolta funghi che entra in vigore il 18 giugno 2008.

Modestamente riteniamo di non potere dare di più.

Il Presidente
Giovanni Scola

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